Di Luce e Di Ombra
Il circo è un lavoro sulla luce. Le figure sono elaborate, il più possibile private di densità interne, per lasciare passare la luce. Non possono essere messe in verticale sui loro bastoncini, in attesa di rappresentare, perché si piegherebbero irrimediabilmente verso il basso. Così le abbiamo infilate in un cassetto in un posto alto per tenerle il più possibile in orizzontale.
La compagnia Il Gatto Nero questa volta propone una carrellata di marionette, ognuna si mostra e agisce in modo individuale, accentrando su di sé l’attenzione. Non ci sono interazioni, l’entrata in scena è in dissolvenza, e l’uscita anche. Abbiamo composto una filastrocca, basandoci sui caratteri dei personaggi e sui loro ruoli e ogni personaggio danzerà metaforicamente su una strofa, fino al clown che occupa ed esprime le tre strofe finali.
“Lui dice: Signori è questa la direzione / di chi vuole entrare nel baraccone / portando e prendendo un poco di tutto / sapendo e sognando del bello e del brutto”. Questa volta la posizione dietro lo schermo è più libera, ogni burattinaio lascia la scena dopo aver fatto entrare ed uscire le sue marionette.
Davide ha scelto di essere l’apertura e la presentazione; Diego è l’uomo forzuto, la volpe, che è il nostro elemento estraneo, e la zebra; io sono la sirena, la bambina sul pony e il clown, in chiusura.
Ogni volta che un personaggio può essere posato, quando ha finito la sua performance, ho sempre detto ai bambini di lasciarlo anche cadere in terra, nel buio sotto di noi, per non distrarsi nel resto dello spettacolo, ma questa volta ho chiesto l’attenzione di non lasciarli senza criterio cadere o posare dovunque, vista la loro delicata consistenza… “… di luce e di ombra sul corpo segnate / per rendere vere le cose pensate.”