Il Gatto Nero
La compagnia Il Gatto Nero, è nata per motivare laboratori per bambini, in cui venivano insegnate le tecniche di creazione delle marionette d’ombra per il Shadow Puppetry. Quelle marionette venivano disegnate, ritagliate, assemblate, nei loro semplici o
complessi snodi, e poi, per esigenze di ritmi e tempi, restavano confinate sui loro bastoncini, in tristi immobilità.
Così, seguendo il bisogno di portarle in scena, e di dare loro vita, io (che sono Grazia), Davide e Diego, abbiamo iniziato a rappresentare “storie”, nelle quali le marionette d’ombra, prima disegnate, poi ritagliate, poi assemblate, poi munite di bastoncini, sono premute contro uno schermo, appoggiato su un piano, dietro il quale è proiettata una luce. Nella ricerca dei bastoncini “seri”, cioè tecnicamente adatti, abbiamo esplorato i vari tipi presenti in natura, in questa primavera sbocciata, e scelto i rami nuovi di ortensia,
quasi nemmeno ancora germogliati.
Puliti e tagliati di ugual misura, vengono fissati al retro della marionetta, con un angolo di 90°, e una lunghezza che permetta la manovrabilità agile, dietro la fonte di luce.
La scelta delle “storie” è stata quasi naturale… La prima, è quella che sarebbe dovuta sempre essere stata la premiere, non solo per la stagione teatrale, ma per la compagnia, che ha adesso davvero vita. Old Lady Fly, la cui versione defintiva fu scritta da Rose Bonne e l’artista folk canadese/inglese Alan Mills nel 1952, è una di quelle cantilene in rima per bambini nate per intrattenere, con un ritmo sostenuto, e chiamate “canzoni cumulative”, cioè canzoni con versi, ognuno dei quali è più lungo di quello precedente.
I bambini ridono molto man mano che gli element
i ingoiati dalla vecchia signora crescono in dimensione e in assurdo, e i bambini che la hanno rappresentata, insiema a me, Diego e Davide, si sono molto divertiti ad essere mosca, ragno, uccello, gatto, cane, capra, mucca, cavallo, e ad infilarsi nella pancia capiente della bizzarra vecchia signora.
In modo quasi ipnotico hanno seguito il ritmo e le cadenze, quando si sono rivisti, rappresentati, montati e raccontati e diventati video… I loro occhi sono luminosi, le pieghe del sorriso sempre più larghe, e così l’avventura ha avuto inizio.
Grazia